Workshop di Tailoring
con Stefano Giuliani

“Ho iniziato, da ragazzo, con mio padre che mi ha indirizzato alle botteghe artigiane sartoriali del mio paese natale, Locorotondo. Lì ho imparato l’artigianato, dividendomi tra scuola e lavoro. E da lì è nata la passione per l’abbigliamento. ”

“L’innovazione, la trasformazione, la ricerca, vedere nel futuro. L’abito è importante. Non è vero che l’abito non fa il monaco, come si dice.”
“Bella domanda. Diciamo che il mondo della moda è cambiato tanto. Quando ho iniziato c’era tanta competizione, tanta gelosia. Adesso le cose sono diverse. C’è stima tra colleghi. Oggi c’è un nuovo modo di vedere le cose. ”

“La moda è un modo di interpretare ed esprimere la società e proiettarla nel futuro con le collezioni moda nelle quali gli stilisti hanno la loro visione della creatività. Spetta a noi modellisti dare il valore aggiunto alle collezioni contribuendo a definire il loro progetto iniziale. Attualmente il pattern maker è fondamentale, insieme allo stilista, per il successo delle collezioni.”
“Negli anni Novanta la tecnologia veniva vista come una mancanza di artigianalità. Oggi le prospettive sono cambiate: un buon artigiano ha bisogno della tecnologia. Pensiamo al taglio automatico, allo studio dei cartamodelli a video”.

“Sì. Se all’inizio c’è una buona progettazione si ha una buona vestibilità. Quando il cliente indossa un capo e nota alcuni difetti significa che non è stata fatta una buona progettazione. ”
“Innanzitutto devono avere passione. Quello della moda è un mondo molto frenetico che richiede anche una grande flessibilità. Poi è importante avere competenze informatiche ma anche abilità artigianali, curare molto la tecnica e aggiornarsi continuamente. ”
Articolo di Emanuela Costantini