Matteo D’Orazio
UX/UI Designer
Corso di Graphic Design
Matteo D’Orazio
UX/UI Designer
Corso di Graphic Design
“Alla UED ho trovato la mia seconda casa. Sono stati 3 anni fantastici in cui ho appreso molto e durante i quali ho condiviso esperienze incredibili.”
“Ho la passione per la comunicazione da sempre: ho sempre amato guardare le pubblicità dei prodotti che passavano in TV tra un cartone e l’altro. Questo forse è stato il primo segnale che mi ha fatto capire quale strada volessi seguire e che, per fortuna, ho seguito.”
Matteo D’orazio, ex allievo del corso di Graphic Design dell’Università Europea del Design di Pescara, non ha dubbi riguardo alla scelta formativa e lavorativa fatta.
“Dopo due anni di esperienza come graphic designer, mi sono specializzato in UX/UI Design e al momento lavoro presso una Web Agency che sviluppa Mobile App. Il mio ruolo è quello di progettare interfacce che garantiscano all’utente un’esperienza di utilizzo più facile e soddisfacente possibile. Attraverso la mia agenzia sono entrato nel mondo del settore banking come consulente di UX/UI in una società del gruppo BNP Paribas, che mi ha fatto maturare molto dal punto di vista professionale.”
Come ti sei trovato alla UED?
“All’Università Europea del Design ho trovato la mia seconda casa. Sono stati 3 anni fantastici in cui ho appreso molto e durante i quali ho condiviso esperienze incredibili.
La formazione ottenuta alla UED mi ha aiutato fin dal primissimo lavoro. Una base solida come quella che ti lascia la UED è il cavallo di battaglia per affrontare tutte le tipologie di lavoro che si presentano, riuscendo a soddisfare ogni tipo di richiesta.”
Cosa consiglieresti ai ragazzi che si preparano ad entrare nel mondo del lavoro?
” ubi maior minor cessat “ è la frase che mi ha cambiato la vita e che voglio condividere con chiunque si appresti ad entrare in questo mondo. Cercare di apprendere il più possibile da qualunque progetto, puntare sempre a migliorarsi, accettare consigli e soprattutto non avere paura di essere troppo intraprendenti e proattivi.”
Emanuela Costantini