Prima il riconoscimento della giuria di esperti che lo ha decretato miglior stilista emergente premiandolo con una borsa di studio e ora il premio per l’innovazione che gli è stato assegnato da una giuria di esperti durante la Tashkent Fashion Week in Uzbekistan.
Per David Di Iorio, fashion designer che ha concluso da pochi mesi il corso triennale all’Università Europea del Design di Pescara, il successo e il riconoscimento per la sua abilità creativa sono arrivati subito.
“Sì. Per me questo è un traguardo molto importante, considerando che ho terminato il corso di Fashion Design a luglio.”
“L’ambasciatore dell’Uzbekistan cercava collezioni innovative – spiega Angela Di Girolamo, responsabile del dipartimento di Fashion Design dell’Università Europea del Design di Pescara – e quando è venuto in visita alla UED ci ha invitato a partecipare alla Tashkent Fashion Week, dove abbiamo portato la collezione di David Di Iorio che era già stata scelta da una giuria di esperti del settore.
Durante questi tre anni di corso David ha acquisito tante nuove competenze e conoscenze che lo hanno portato a spostare il suo interesse dall’alta moda al denim, realizzando una collezione molto particolare, in cui ha inserito oggetti decontestualizzati, come le corde da scalata, frutto di una ricerca approfondita.”
“Ogni studente del terzo anno ha progettato i capi da presentare alla tesi in modo da far risaltare le proprie doti – ricorda David Di Iorio – Abbiamo pensato al brand emergente, alla nostra collezione, a qualcosa che ci rappresentasse.
Il mio brand nasce da un concetto filosofico: il motore immobile di Aristotele. Il nome, Unmoved Mover, prende spunto proprio da questo: l’unica forza che riesce a muovere il motore è quella dell’amore.
Questo concetto l’ho riportato nella mia collezione, interamente al femminile, perché non ho voluto escludere l’idea che questo Dio, traslato all’interno della figura aristotelica, non potesse essere una donna.”
Come si è tradotto questo concetto nei capi che hai creato?
“Negli abiti ho cercato la decontestualizzazione prendendo input da altri ambiti. Per esempio le corde da scalata, che ho voluto portare all’interno della moda. Queste corde sono rifinite con terminali termorestringenti che vengono usati dagli elettricisti.
Ho preso degli elementi che nel campo della moda non vengono usati e li ho mescolati tra loro proponendo tagli oversize, il denim e il PVC fume’ che ho inserito nella mia collezione come una ‘cornice’. Non ho realizzato degli abiti interamente in PVC fume’, ma ho utilizzato questo materiale insieme agli altri tessuti per creare una sorta di trasparenza rispetto al tessuto sottostante.”
Al di là del successo ottenuto dalla tua prima collezione, continuerai il tuo percorso formativo anche grazie al premio che ti è stato dato dalla giuria di esperti.
“Si. Avrò la possibilità di frequentare il corso di modisteria, tenuto da Stefania Belfiore.”