Francesco Ferrone
Graphic Designer
Corso di Graphic Design
Francesco Ferrone
Graphic Designer
Corso di Graphic Design
“Con la consapevolezza che ho adesso consiglio di rimboccarsi le maniche e di incassare (con la s) ma non lasciare che si approfittino delle idee e della persona. E soprattutto, partendo dal presupposto che abbiamo tutti un potenziale creativo, credo che la differenza la facciano l’affidabilità, la dedizione e la professionalità.
E poi viaggiare, conoscere, ascoltare, osservare, incuriosirsi.”
È Graphic Designer e da 6 anni lavora nell’agenzia di comunicazione integrata “Daniela Di Cosmo Advertising” di Pescara.
Parliamo di Francesco Ferrone, 28enne ex allievo del dipartimento di Grafica pubblicitaria dell’Università Europea del Design di Pescara.
“Sono un graphic designer abbastanza eclettico – afferma Francesco – e da diversi anni mi occupo principalmente del mondo dell’adult care (packaging, fustelle, comunicazione off & on line di 3 brand per l’incontinenza). La soddisfazione più grande è vedere i progetti stampati, confezionati e venduti.”
Per un “creativo analitico” come te, che importanza ha avuto la formazione ottenuta all’Università Europea del Design di Pescara?
“Rilevante. L’università mi ha dato un’infarinatura dei diversi settori spendibili in campo lavorativo.”
Durante il periodo dell’università un mio progetto è stato selezionato come il migliore in termini di creatività nel mondo del baby care. Forse la mia inclinazione in questo campo è stato il preludio del mio percorso in agenzia…
La grafica, soprattutto oggi, è così variegata e vasta che sarebbe impossibile apprendere tutto in 3 anni. È opportuno quindi un costante aggiornamento per poter spaziare e rompere gli sche(r)mi. Conoscendo le regole, ovviamente.”
Quale consiglio daresti ai ragazzi che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro?
”Con la consapevolezza che ho adesso consiglio di rimboccarsi le maniche e di incassare (con la s) ma non lasciare che si approfittino delle idee e della persona. E soprattutto, partendo dal presupposto che abbiamo tutti un potenziale creativo, credo che la differenza la facciano l’affidabilità, la dedizione e la professionalità.
E poi viaggiare, conoscere, ascoltare, osservare, incuriosirsi.“