Ho voluto chiamare questo seminario “CONTRARIO ” proprio per spiegare ai ragazzi dell’Università Europea del Design di Pescara, come è avvenuto il mio percorso formativo.Appunto al “contrario” di quello che viene stabilito dalle regole generali.
Io sono ‘figlio d’arte ‘. Mio padre ha sempre proposto uno stile eclettico, innovativo. E lavorando nei negozi di mio padre ho avuto modo di conoscere e apprezzare la moda. Prima di iniziare a crearli, studiavo i capi di abbigliamento per venderli.
Oggi realizzo outfit destinati non a un mercato di numeri ma ad una nicchia che acquisti il mio prodotto guidata dall’emozione che suscitano le mie creazioni stilistiche. Voglio variare il mood di acquisto, renderlo più introspettivo.”
La tua è una proposta moda ‘attualizzata’.
“Si. Adesso, per esempio, stiamo facendo delle capsule ispirate al tema della guerra in Ucraina.
Qualche anno fa abbiamo trattato la condizione della donna a Kabul.”
Artigianale e con un’anima. Sono le caratteristiche che più di altre definisco il tuo brand JP.
“Le mie mani passano su tutti i miei capi. È un prodotto che nasce dentro il nostro Atelier a Montesilvano e che io realizzo con le nostre macchine da cucire.
Abbiamo cercato di creare un brand unico, strutturato, allineato alle tendenze delle passerelle. È molto passionale.
Vorrei che il cliente comprasse qualcosa che genera la mente dello stilista, non solo il brand del momento
Voglio rendere più introspettivo il mood di acquisto di un capo di abbigliamento.”
Una delle tecniche che utilizzi per rendere unici e riconoscibili i tuoi capi destinati ad un pubblico maschile è il ‘tattoo cloting ‘
“Si, si tratta di un ricamo effettuato con una macchina artigianale anni ’50 che riproduce un disegno realizzato su uno stencil, come si fa per il tatuaggio. Le piccole imperfezioni rappresentano gli elementi distintivi.”
I capi che proponi nel tuo negozio e nel mercato internazionale sono realizzati esclusivamente in denim.
“Il denim, il jeans, è l’elemento distintivo del brand JP.”
La tua è una proposta moda anche ecosostenibile.
“Sì, sono stato il pioniere del recupero. La mia idea è trasformare uno straccio in oro, cioè in qualcosa di prezioso e unico. Parto da un capo già fatto, lo rielaboro, lo studio, gli trovo il sentimento. “
Ad ascoltarti oggi ci sono studenti che tra poco termineranno il corso di Fashion design alla UED. Come dovrebbero affrontare, secondo te, il mercato del lavoro.
“Pensando che sono necessari studio e gavetta. Il mio è stato un percorso lungo, nel quale ho appreso tanto.”
Qual è la tua idea di moda?
“È una moda da vivere. Mi piace definirla una ‘passerella su strada’”.
Articolo di Emanuela Costantini