Con il seminario “Autoritratto con le giuste distanze” il pittore Matteo Fato, ospite di Artex [il ciclo di incontri organizzato dall’Università Europea del Design di Pescara], ha raccontato agli studenti il suo sguardo sul mondo.
“Il titolo dall’incontro è anche il titolo di due dei miei ultimi dipinti – spiega Matteo Fato – Fanno parte di un ciclo di autoritratti che annualmente faccio come metodo di sguardo verso il mondo. Perchè per me la pittura è un mezzo per conoscere il mondo.”
Giuste distanze da chi?
“La distanza si riferisce a quella che bisogna mettere necessariamente nei confronti del proprio lavoro.
È una metafora anche della distanza che a volte si crea verso il mondo e che l’arte ci aiuta a colmare.”
Come possiamo colmare la distanza tra l’arte e il fruitore e, soprattutto, tra l’arte e le nuove generazioni?
“Penso che l’unico mezzo che può colmare la distanza è la conoscenza, è la cultura del fare. Narrare, spiegare, raccontare cosa si nasconde dietro a un dipinto. Anche facendo conoscere il mestiere, tornando alla manualità, al fare pittura.”
A proposito di colmare la distanza, ho letto che hai portato avanti un’operazione interessante: coinvolgere i lavoratori dell’azienda Elica nella realizzazione di un lavoro collettivo.
“È stata un’esperienza bellissima e una grande sfida, perché sono il classico pittore che sta rinchiuso nel suo studio, che lavora da solo.
È stata una grande lezione di pittura che ho realizzato in collaborazione con la fondazione Elica, una fondazione per l’arte contemporanea. Ho chiesto a tutti i dipendenti di questa azienda di partecipare alla realizzazione di un dipinto.
Il tema era “Gentile come un ritratto’, facendo riferimento alla figura del pittore italiano Gentile da Fabriano.”
Da dodici anni insegni all’Accademia delle belle arti di Urbino.
“Sì, insegno grafica d’arte. Insegno la stampa d’arte, la tecnica di stampa calcografica da matrice metallica, una tecnica di origine antichissima. La usava Rembrandt per la diffusione dell’immagine, le prime matrici tipografiche del mondo.
È una tecnica meravigliosa. È una tecnica che aiuta i ragazzi ad acquisire una grande padronanza dei loro pensieri.”
Quando ti dedichi alla pittura, cosa preferisci ritrarre?
“Ci sono momenti in cui preferisco il ritratto dal vero e altri in cui mi piace dipingere il paesaggio dal vero. Penso che ciò che è importante è riuscire a ritrarre il proprio tempo. È questo che crea il ritratto del mondo.”
Articolo di Emanuela Costantini