È dedicato al “Giorno della memoria” l’incontro inserito nel ciclo di eventi ArtEX, il contenitore di iniziative proposte dall’Università Europea del Design di Pescara per far conoscere agli studenti della UED i diversi linguaggi in cui si esprimono l’arte e il design.
A portare in scena il racconto dello sterminio nello Spazio Matta a Pescara gli attori Cam Lecce e Jorg Grunert,
Perché avete scelto come titolo dello spettacolo “Ceneri”?
“Studiando i documenti originali di quel periodo – racconta Jorg Grunert – ho scoperto che le ceneri dei corpi bruciati venivano utilizzate come fertilizzante per i campi.
È una cosa agghiacciante. Durante lo spettacolo mostriamo al pubblico un documento molto prezioso: la liberazione di Auschwitz filmata dai cineoperatori dell’Armata russa.”
Lo spettacolo “Ceneri” fa parte del progetto “Questa storia ci (ri)guarda”.
“Sì. Questo progetto è stato ideato e realizzato da me e da Cam Lecce con l’obiettivo di sensibilizzare studenti e docenti su quanto è accaduto nei campi di sterminio.”
“Dalla visione del documentario – sottolinea Cam Lecce – si vede che ad Auschwitz c’erano quaranta sottocampi e vicino a questi un grande agglomerato petrolchimico, dove andavano a lavorare gli schiavi che erano detenuti nel campo di concentramento.”
“Esisteva un contratto tra le SS e l’industria – aggiunge Grunert – Ed è anche di questo che parliamo nel nostro spettacolo “Ceneri”. E’ una vicenda poco raccontata, quella che riguarda la complicità tra il sistema industriale e finanziario con il regime nazista.“
Lo spettacolo “Ceneri”, inserito nel ciclo di eventi ArtEX dell’Università Europea del Design di Pescara, racconta in modo nuovo l’orrore di cui sono stati vittima gli ebrei.
“In “Ceneri” ci troviamo tutti dentro il racconto – spiega Grunert – lo spazio tra platea e pubblico scompare e ci si ritrova immersi nella storia raccontata attraverso le voci dei sopravvissuti e le crude immagini dello sterminio proiettate su due maxi-schermi.”
L’arte al servizio del racconto e della conoscenza?
“Certo. Per favorire la fruizione popolare dell’arte – sottolinea Cam Lecce – Perché tutti gli essere umani hanno il diritto alla cultura, il diritto alla conoscenza. Ed è questo il motivo per cui, anche se è faticoso, andiamo per le scuole, intercettando i docenti che sono sensibili a queste tematiche.“
Emanuela Costantini