Proseguono gli incontri della rassegna ArtEX, l’Arte incontra il Design. A guidare gli allievi dell’Università Europea del Design di Pescara alla scoperta del linguaggio verbale e non verbale e dei segni iconografici sono Jörg Christoph Grünert, scultore, performer, docente di “Tecniche Relazionali” nel corso di laurea in “Servizio Sociale” presso il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara e Carmela Lecce, detta Cam, attrice di teatro ed esperta di Pedagogia teatrale ed artistica.
Attraverso l’Associazione Deposito dei Segni Onlus, da anni portate avanti progetti nell’ambito del teatro e delle arti visive, oltre a promuovere laboratori di Pedagogia teatrale ed artistica.
“Il praticare la cultura è una forma di emancipazione, di empowerment, di solidarietà. L’ambito laboratoriale è privilegiato – sottolinea Cam Lecce – sei in relazione immediata con l’altro. A teatro l’altro si rispecchia nei sentimenti da esterno. Invece nel laboratorio la relazione è insieme nel protagonismo.
Sono i partecipanti che vanno ad attivare delle esperienze e ad apprendere cose sulla capacità di percezione di se stessi. “ “L’essere umano – aggiunge Jörg Christoph Grünert – dimentica che la creatività è una facoltà umana, non è una cosa esterna a sè. E come tutte le abilità deve essere alimentata. Non saremo esseri umani se non fossimo creativi.”
Quali sono le reazioni dei ragazzi che partecipano ai vostri laboratori? “Ai ragazzi proponiamo un’esperienza attuativa tra il se’ e lo spazio segno-corpo. Dopo una prima reticenza, reagiscono con un piacere immenso”. – afferma Cam Lecce.
“Non ho mai smesso di meravigliarmi quando un’attività estremamente breve, come quella proposta agli allievi della Ued – spiega Jörg Christoph Grünert – risulti molto gratificante per il partecipante”. Il nostro obiettivo è riportare il segno artistico nella sua essenza cinestetica.
” Quale aiuto possono dare le tecniche teatrali nella vita quotidiana? “Offrono una grande opportunità a tutti – precisa Cam Lecce – Aiutano le persone a trovare delle strategie di problem solving ed una dimensione della propria professionalità. In diversi ambiti l’attività teatrale viene utilizzata come strumento di sostegno, perché produce un diffuso benessere psicotonico, rompendo il dolore, il malessere” .
“La pratica della comunicazione in senso artistico – continua Jörg Christoph Grünert – apre uno spazio extra quotidiano, libero da giudizi, da regole, dove è possibile lasciarsi andare. È in questo modo che si fortifica il proprio sè.” “Quello che viene a mancare – aggiunge Cam Lecce – è l’ansia della prestazione”
“Oggi i ragazzi hanno ansia di prestazione – conclude Jörg Christoph Grünert – più che timidezza.”